Casale del Giglio
Affinità elettive tra l'agro pontino ed alcune zone del bordolese: Il Medòc pontino.
Analogie quelle tra il Medòc bordolese e l'Agro Pontino per niente negligibili, quali la vicinanza al mare, l'origine alluvionale dei terreni entrambi paludosi e poi bonificati, la composizione tendenzialmente sabbiosa, la grassezza e la fertilità, l'aspetto pianeggiante ed ora anche la capacità di sfornare grandi vini da parte delle aziende vitivinicole che vi lavorano. La più importante, sia dal punto di vista qualitativo che della capacità di sperimentazione ed innovazione è senza dubbio l'azienda agricola Casale del Giglio, che ha avviato sin dal 1984 un progetto di ricerca e sperimentazione denominato appunto, Casale del Giglio, a favore della viticoltura dell'Agro Pontino. Un progetto nuovo per un territorio nuovo, senza storia dal punto di vista vitivinicolo, dove le primi viti si sono iniziate a vedere subito dopo la bonifica risalente al secolo scorso, negli anni trenta, e dove i primi vitigni sono stati importati dai coloni i quali, per motivi sicuramente più affettivi che qualitativi, hanno portato con loro dei tralci di sangiovese, di merlot e di trebbiano impiantandoli in zona. Il ventennale progetto di Casale del Giglio è stato autorizzato dalla Regione Lazio ed è consistito sin dall'inizio nello sviluppare una serie di prove sperimentali tese all'incremento qualitativo della produzione, basate sull'analisi dell'ecosistema viticolo di partenza e sulle sue possibilità evolutive. Il programma di sperimentazioni inoltre non è stato limitato soltanto allo studio viticolo, ma ha interessato tutte le varie fasi della lavorazione del vino attraverso opportune microvinificazioni. I modelli viticoli cui si è ispirata la ricerca sono stati principalmente quelli della zona di Bordeaux e della California, regioni esposte all'influenza del mare come l'Agro Pontino. I successi di questo progetto sono sotto gli occhi di tutti i lettori di guide enogastronomiche, e nei calici di coloro che ne sanno approfittare.