Castello di Ama
Il primo passo per produrre dei vini di qualità è stato lo studio delle caratteristiche di ciascuna varietà nei diversi vigneti.
La maggior parte di essi era stata impiantata nel periodo compreso tra il 1964 - 1978. Successivamente, nel 1984, furono impiantati ulteriori 7 ettari e nel triennio 1997 - 2000 altri 15 ettari con i nuovi cloni di Sangiovese, arrivando così ad una superficie totale di 90 ettari.
Non tutto il Sangiovese dei vecchi impianti era posizionato in zone elette; il reinnesto di alcune parcelle, operato tra il 1982 ed il 1987, con varietà più idonee, ha permesso di innalzare rapidamente il livello qualitativo di tutti i vini. L'individuazione delle migliori zone e la vinificazione separata dei diversi Sangiovese introduce per la prima volta nel Chianti Classico il concetto di "cru" legato al vigneto.
La sperimentazione, tra il 1982 ed il 1984, di nuove varietà ( Merlot, Pinot Nero e Chardonnay) dimostra che Castello di Ama non è stata soltanto pioniere delle ricerche sul Sangiovese, ma ha aperto nuove strade a varietà che hanno trovato in questo ecosistema espressioni di eccellenza.
In altre parole, la continua ricerca della zona più idonea a ciascuna varietà fa sì che ogni vino sia espressione fedele dello straordinario terroir di Ama.